Alla scoperta di Sevilla
La guida scritta da una sarda expat che ha scelto di chiamare questa città casa.

Cosa troverai dentro la guida
- Un’introduzione che racconta le mie prime ore in città.
- LE BASI: dove dormire e dove mangiare (con varie indicazioni quali quartieri, prezzi, terrazze panoramiche, piatti tipici etc).
- I POSTI DA VISITARE ASSOLUTAMENTE: divisi in due blocchi, per chi vuole autogestirsi e crearsi il proprio itinerario.
- QUANDO VENIRE: i periodi migliori per visitare Siviglia e gli eventi più famosi (con uno speciale bello approfondito sulla Feria de abril).
- ITINERARIO: Siviglia in 3, 4 e 5 giorni.
- ESPERIENZE: questa è la mia parte preferita, ne ho messo tantissime, dai bar di flamenco sconosciuti al turista ai negozi vintage.
- FAQ: ho risposto a tutte le domande della community, tra cui le gite da fare in un giorno, SIMOF, SICAB, mezzi di trasporto, come vestirsi a seconda della stagione etc.
- GALLERIA
Cosa differenzia questa guida da una qualunque altra guida su Siviglia?
Potrai conoscere la città attraverso gli occhi di una persona che non ci è solo stata in vacanza, ma che ci vive da anni e che te la racconta senza filtri.
Questo posso dirtelo fin da ora: è una guida con un taglio prettamente soggettivo. Ho raccontato solo cose che mi piacciono e appassionano, sempre e solo con assoluta schiettezza (e ogni tanto un imprescindibile velo di ironia).
Quante pagine sono?
45 in totale, immagini + parti scritte (belle fitte).
In che formato è la guida?
In pdf adatto alla stampa. Nella mail con la ricevuta troverai il link che ti porterà al pdf; potrai facilmente scaricarla anche sullo smartphone.
Ci sono contenuti multimediali collegati?
Sì, nel pdf troverai diversi collegamenti con video che ho realizzato io, siti che potrebbero esserti utili e rimandi ad articoli di altre piattaforme dove potrai approfondire.

Chi sono
Mi chiamo Arianna Lai e ho scoperto Siviglia nel 2016, quando ho fatto l’Erasmus.
Iniziò tutto la mattina del 14 settembre 2016.
Stavo al terzo anno di università, iniziata tardi perché confusa e disorientata, fattore che fino a quel momento mi aveva fatto sentire continuamente fuori sincro, in ritardo, in alcuni casi persino disadattata.
Avevo venticinque anni, e me ne sentivo più o meno sessanta.
Con me un bagaglio da venti chili, uno da dieci più una zavorra di drammi accessori, che trascinavo sul ciottolato del barrio judio, alla ricerca dell’ostello in cui lavorava la lituana che mi aveva affittato la stanza in calle Goles (zona San Vicente).
[…]
Il resto te lo racconto nella guida nella quale ho raccolto quasi sette anni di foto e esperienze. Spero davvero che ti piacerà (la guida, della città sono già sicurissima che te ne innamorerai)!