04 – Realizza i tuoi obiettivi individuando target e punti forti

#iomiproclamo

Nella scorsa puntata abbiamo imparato una lezione importante: prima di decidere quali saranno i nostri obiettivi, è necessario lavorare su noi stessi. Se non siamo capaci di guardarci dentro, difficilmente sapremo programmare un percorso costruttivo ed efficace.

Andando oltre questi necessari presupposti (mi raccomando, se non hai ascoltato le puntate antecedenti recuperale e fai gli esercizi!), veniamo a noi: quanto siamo lontani dal raggiungimento dei nostri obiettivi? Cosa dobbiamo fare concretamente per riuscire a spuntare la lista?

Per capirlo ci porremo delle domande che sono tipiche del marketing aziendale, avvalendoci di strumenti che ci aiuteranno a conoscere meglio il nostro mercato.

TARGET
Sicuramente ne avrai già sentito parlare, in tutte le salse. Che tu abbia lavorato nei social media, o frequentato corsi di storytelling, di economia, comunicazione… avrai già un’idea di cosa significa individuare il proprio.

Io però sto per darti una definizione diversa da quella che troverai tra i primi risultati della serp, scrivendo «significato di target».

Nella costruzione della propria marca personale, il target non è (solo) il pubblico a cui ti rivolgi, ma il pubblico composto da tutte quelle persone che possono aiutarci a raggiungere (o che influiscono nel processo di raggiungimento) il nostro obiettivo.

Oggi il target non è più composto da individui che dobbiamo ingozzare con i nostri prodotti o servizi, e non è nemmeno una folla da manipolare con il fine che metta mano al portafogli e ci porti al successo. No, lo ribadisco, il tuo target sono quelle persone che partecipano con te al raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Se hai intenzione di lavorare alla tua marca personale, devi iniziare a vedere il tuo target come un gruppo di supporto, non come un bersaglio addosso al quale puntare le tue freccette.

Vuoi un esempio più concreto? Ascolta la puntata! Ti racconto come sono riuscita a pubblicare il mio primo romanzo grazie al mio target.

Prendi il tuo quaderno di marca e domandati:
A: Chi è il tuo cliente potenziale diretto? Quindi, chi è quella persona che ti può portare a raggiungere il tuo obiettivo?
B: In che settore si trova, che professione fa?
C: Chi sono le persone che potrebbero aiutarti a raggiungere il tuo cliente potenziale? (Nell’esempio di cui ti parlo nel podcast, i lettori online sono coloro che possono aiutarmi a raggiungere il mio editore, che è a sua volta il mio cliente diretto).

Quando avrai fatto tutto questo potrai avviare la fase di indagine sul mondo in cui si muove il tuo target diretto, osservando il percorso che hanno fatto i tuoi simili.

Io ho studiato gli scrittori, ho cercato di capire che lavoro facessero, se si limitassero a scrivere e basta, che qualifiche professionali possedevano, se avevano pubblicato prima con piccole case editrici o direttamente con grosse case editrici dopo un lungo percorso online, e tante altre cose che mi sono state utili per lavorare su di me. In marketese questo processo si chiama benchmark.

BENCHMARK
Fare Benchmarking significa applicare un metodo di valutazione in cui ti metti a confronto con i “best in class”, persone che scegli come parametro di riferimento. Si tratta quindi di capire cosa fanno e cosa hanno fatto i tuoi simili, senza però vederli come “il nemico”. Sappi che in alcuni casi i competitors, oltre ad essere una grande fonte di stimolo e ispirazione, possono diventare degli utili alleati.

Vuoi saperne di più?
Premi play e… buon lavoro!

Potrebbe interessarti anche

Potrebbe interessarti anche

03 – Impara a fissare gli obiettivi giusti

03 – Impara a fissare gli obiettivi giusti

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Donec odio. Quisque volutpat mattis eros. Nullam malesuada erat ut turpis. Suspendisse urna nibh, viverra non, semper suscipit, posuere a, pede.

arianna-lai

Vuoi ricevere ogni giorno nuovi spunti di riflessione, consigli e mini-podcast esclusivi per continuare a lavorare insieme alla tua marca personale?

Iscriviti al canale Telegram di #IoMiProclamo!

Riceverai quotidianamente la spinta di cui hai bisogno per trasformare le tue passioni in un lavoro a tempo pieno.

Ti aspetto!

Parliamone su Instagram.

Usa l'hashtag #IoMiProclamo per farmi sapere come lavori alla tua marca personale!

Ti dico di più 👇🏼👇🏼👇🏼

Ho lasciato il mio lavoro d’ufficio credendo che avrei trovato soddisfazione in un unico progetto che mi ero costruita su misura.
E invece…
👇🏼
Sotto le cose che ho imparato e che mi sono ripetuta negli ultimi anni, uscendo finalmente da un tunnel professionale a misura di specialista (che a me faceva sentire asfissiata)

👇🏼👇🏼👇🏼

✨1. Smettila di obbligarti a scegliere una cosa sola. Nel tuo caso non esiste una sola “vera” abilità monetizzabile!
Le persone dal profilo poliedrico (se consapevoli e istruite a riguardo) possono creare carriere e modelli di business ibridi, mixando diverse competenze in modo da poter generare reddito da più fonti. Puoi perfettamente insegnare alla Camera di Commercio a Siviglia mentre scrivi romanzi, offri consulenze e elabori il tuo primo manuale (facendo pausa sferruzzando o dipingendo vecchi mobili!)

(Nota: se poi unə decide di relegare un’attività in cui eccelle a hobby tanto di cappello eh, non è obbligatorio monetizzare ogni cosa. Diverso è volerlo fare ma non sapere come o se è possibile farlo, e quindi rinunciare a priori).

✨2. Hobby e lavoro non corrono per forza (e per sempre) su binari separati.
La distinzione tra hobby e lavoro può, in alcuni casi, essere fluida: c’è chi trasforma per scelta passioni in business, anche senza necessariamente volerne fare l’unica fonte di reddito. Tu sei tra queste.

✨3. Successo professionale (in ogni accezione possibile) ≠ fare solo una cosa
La specializzazione è UNA delle vie possibili, non l’unica. E di sicuro, non quella adatta ad un profilo poliedrico (ergo, a te).

✨4. L’idea che “con una guadagni, le altre le fai gratis” causa in alcune tipologie di profili poliedrici (tu inclusa) frustrazione e senso di improduttività.
Perché se puoi avere più di una fonte di reddito (questione che banalmente si impara, giacché nessuno ti spiega come fare qualcosa di diverso che non sia seguire il modello di produzione mainstream: quello della iperspecializzazione), dovresti rinunciarci scegliendo solo una delle possibilità?

Ps: se anche tu sei un profilo poliedrico ti aspetto sul mio profilo 🫶🏼 @arianna_lai

#profilopoliedrico #cronachediunapoliedrica
...

10 0

E te ne ricordi soltanto perché scatta il friendly remainder del rinnovo automatico 🫠
#profilopoliedrico
...

164 27

❌Non c’è un profilo migliore dell’altro, siamo perfettamente complementari. 🫶🏼

#profilopoliedrico #lavoro #carriera #orientamentoprofessionale
...

327 14

Trovi tutti i punti qui 👉🏻 @arianna_lai

#profilopoliedrico #lavoro #carriera
...

18 0

❌Senza una base economica solida, essere un profilo poliedrico diventa un’ansia OPPRIMENTE.

Non siamo speciali in questo: se ogni mese dobbiamo preoccuparci di capire come pagare le bollette, rischiamo di vivere nel panico anziché nella creatività (e qualsiasi cosa costruiremo, lo faremo dalla prospettiva della scarsità, che, dammi retta, è una pessima consigliera).

Da dove partire allora?

1️⃣ Trova una fonte di reddito sostenibile (anche se non è la tua passione suprema), che non significa rinunciare ai tuoi interessi, ma creare stabilità per esplorare il resto senza stress.

2️⃣ Evita il loop del “progetto perfetto”: molte persone restano bloccate cercando l’idea rivoluzionaria anziché scegliere un’attività redditizia e iniziare proprio da lì il proprio percorso.

3️⃣ Costruisci una strategia: monetizzare la propria poliedricità è possibile, ma richiede un piano, non solo qualche shot di entusiasmo.

👉🏻Ergo, prima i money, poi il resto. Con questa base, avrai modo di dare spazio alle tue abilità senza che il terrore dell’imminente carestia ti tenga bloccatə.

[Se hai dubbi su come procedere, raccontami la tua situazione nei commenti 💭]

#profilopoliedrico #soldi #carriera #creatività
...

1405 34

Pin It on Pinterest

Share This